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LO STEMMA DELL'AME

 

Vorrei spendere alcune parole per lo stemma dell'AME che è stato cancellato dalla Gazzetta.

Quando nel 1981 fondammo l'Associazione Morresi Emigrati, io scrissi uno Statuto e lo tradussi anche in tedesco, per depositarlo al Comune di Binningen. Per indirizzo diedi il mio, perché ero l'unico del Comitato che risiedevo e risiedo ancora a Binningen. Grazie a questa registrazione, ora i Morresi Emigrati, quando fanno le feste, ottengono dal Comune di Binningen la sala e tutto l'occorrente per la festa per una modesta somma, altrimenti dovrebbero pagare molto di più.

Fino ad ora ho lasciato il mio indirizzo, pur non avendo nessun compito da diversi anni nel Comitato dell'Associazione, e dalla fine dell'anno scorso ho lasciato la direzione della Gazzetta che aveva ideato, stampato, messa insieme e spedita per più di trenta anni. Vi ricordo che per molti anni stampavo e inviavo 450 Gazzette. Poi il Comitato Allargato AME decise che dovevo inviare la Gazzetta solamente a che contribuiva, e quindi ne stampavo 250. Ora ho lasciato la Gazzetta, ho ottanti anni, ma mi dedico sempre a Morra, copiando libri e riviste morresi e mettendo tutto in internet.

Sono rimasto molto sorpreso quando ho visto arrivare la nuova Gazzetta, nel vedere che sulla prima pagina non c'era più lo stemma dell'AME che io avevo disegnato apposta per l'Associazione.

Perciò voglio ricordare ai nostri soci che quello stemma non l'ho inventato io, ma era lo stemma del Comune di Morra che la prima amministrazione comunale del dopoguerra fece dipingere nella sala del Consiglio Comunale.

Prima, durante la guerra, e prima ancora, da quando l'Italia fu unita sotto la corona Sabauda (dei Savoia), anche il comune di Morra aveva lo stemma dei Savoia, ho pubblicato sulle Gazzetta copie di lettere del nostro comune, dove si vede lo stemma dei Savoia. Subito nel dopoguerra, quando furono fatte le prime elezioni comunali, si fronteggiarono due partiti, quello dei signori, dei Don questo e Don quell'altro, che avevano maltrattato i contadini quando questi non avevano voce in capitolo, che aveva come stemma le forbici, e quello degli artigiani e dei contadini, che avevano come stemma il Bue, loro compagno di lavoro. La lista del Bue vinse contro la lista dei signori, e io ebbi il piacere di esporre in una nicchietta di fronte alla casa dove abitavo, delle grandi forbici, che ci aveva prestato un sarto, legate con un nastro nero come segno di lutto per il partito avversario che aveva perso. La lista del Bue era formata da tutti i partiti democratici: comunisti, socialisti, democristiani, repubblicani. Il primo sindaco che elessero i partiti vincenti, fu il fabbro Amedeo Ricciardi, democristiano. Fu questa Amministrazione eletta liberamente per la prima volta, contro il parere dei signori, che ordinò quel simbolo, che ora è quello dell'AME. Poi fu eletto sindaco il Dott. Med. Don Francesco De Rogatis, sempre con la lista del Bue, che era nipote al geometra Don Gerardino De Rogatis, il quale adottò lo stemma odierno per il comune, ma non cancellò l'altro dalla parete del Consiglio Comunale. Io, che avevo visto il vecchio stemma del dopoguerra in un film che aveva fatto fare il Prof. Del Priore dalla Televisione della svizzera ticinese, lo copiai e lo diedi come stemma alla nostra AME appena fondata. Questo per rispetto a coloro che in quel tempo l'avevano fatto dipingere e che furono i pionieri della nuova democrazia a Morra. Quando era sindaco il Dott. Med. Rocco Di Santo, fece mettere quello stemma su tutti i pali dei lampioni di Morra.

Uno stemma è l'identità di una ditta, di una persona, di una Associazione, e quello stemma è la nostra identità, ci ha accompagnato per trenta anni, Con quello stemma abbiamo avuto onori per la nostra Associazione, e dovrebbe stare, come fino ad ora, anche sulla Gazzetta dei Morresi Emigrati, perché la Gazzetta è un patrimonio e un vanto dei Morresi Emigrati. Cancellare il nostro stemma da quello che l'Associazione produce, come la Gazzetta, non si dovrebbe fare. Non è Morra, infatti, che ha inventato e fatto il giornale per avere rapporti ogni mese tra emigrati e morresi residenti, ma la nostra Associazione.

Quindi, se l'Associazione ci tiene alla sua identità, faccia rimettere il suo stemma sulla Gazzetta e non quello di Morra odierno, perché non è il Comune di Morra che fa il giornaletto, ma l'AME.

Spero che i miei amici abbiano capito. In America i nostri emigrati non mettono lo stemma di Morra, ma quello loro, così quando fanno qualcosa, la gente sa subito che viene dai nostri emigrati in USA. La Fiat non mette lo stemma di Torino, ma il suo stemma.

Speriamo che almeno questo riusciate a capirlo e che il Comitato capisca l'importanza di quello che sto scrivendo, facendo in modo che quello stemma ritorni sulla prima pagina del nostro giornale. Lo dovete ai nostri antenati e anche a chi vi ha servito per trenta anni senza chiedere nulla in cambio. Questo non 'entra niente con il contenuto della Gazzetta, che Patrizia potrà fare come vuole lei, deve solamente risultare in qualche posto sulla copertina lo stemma dell'AME.

 

Gerardo Di Pietro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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